Preghiere a Maria Santissima
Preghiere più comuni
adottate nella liturgia della Chiesa
Ave Maria
È la più conosciuta delle preghiere a Maria.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
Di tante Ave Maria è composto il rosario.
il Rosario
Il rosario, preghiera risalente almeno al basso medioevo, e molto diffusa per secoli nel popolo cristiano, consiste in misteri (da meditare, vedi qui sotto) e decine (cioè dieci Ave Maria), che accompagnano ognuna un mistero; per cui, dopo aver detto un Gloria, si ricorda, ad esempio, il primo mistero e poi si dicono un Padre Nostro e 10 Ave Maria, poi ancora un Gloria, il secondo mistero e un Padre Nostro e 10 Ave Maria, e così via.
Dopo aver detto tutti i misteri e le relative Ave Maria, si prega per le intrenzioni del Papa (con un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria), poi si dice la Salve Regina e infine le litanie.
i misteri del Rosario
Gaudiosi (Lunedì, Giovedì) | Dolorosi (Martedì, Venerdì) | Della Luce (Sabato) | Gloriosi (Mercoledì, Domenica) |
1. Annunciazione dell'angelo a Maria 2. Visita di Maria a S. Elisabetta 3. Natività di Gesù 4. Presentazione di Gesù al Tempio 5. Ritrovamento di Gesù nel Tempio |
1. Agonia di Gesù nell'orto degli ulivi |
1. Battesimo nel Giordano |
1. Resurrezione di Gesù Cristo. |
I misteri “della luce” o “luminosi” sono stati istituiti da S.Giovanni Paolo II, che ha proposto di inserirli il giovedì, spostando uno dei giorni di misteri gaudiosi al sabato. Lo ha proposto non come un dogma, ma come un suggerimento.
Personalmente trovo che la loro collocazione migliore sia però il sabato, così da lasciare i misteri gaudiosi precedere quelli dolorosi del venerdì, in quanto mettere i misteri gaudiosi dopo quelli dolorosi mi fa qualche problema: il gaudio è venuto prima della Croce, e ne ha reso possibile la accettazione. Mentre i misteri della luce possono stare bene tra quelli dolorosi, la Croce, e quelli gloriosi, perché a) si riferiscono a episodi della vita di Cristo cronologicamente successivi a quelli “gaudiosi” e b) il loro ricordo prepara (meglio di quelli gaudiosi) il credente ad accettare momenti di Croce nella speranza che la Resurrezione non tarderà.
il commento al Rosario di don Giussani
I misteri del Rosario (compresi quelli della luce) commentati da don Luigi Giussani.
le litanie del Rosario
Sancta Maria Sancta Dei genitrix Sancta virgo virginum Mater divinae gratiae Mater purissima Mater castissima Mater inviolata Mater intemerata Mater amabilis Mater admirabilis Mater boni consilii Mater creatoris Mater salvatoris Mater ecclesiae Virgo veneranda Virgo praedicanda Virgo Potens Virgo Clemens Virgo Fidelis Causa nostrae laetitiae Vas spirituale Vas onorabile Vas insigne devotionis Rosa mystica Turris davidica Turris eburnea Domus aurea Foederis arca Ianua coeli Stella matutina Salus infirmorum Refugium peccatorum Consolatrix afflictorum Regina angelorum Regina patriarcharum Regina prophetarum Regina apostolorum Regina martyrum Regina confessurum Regina sanctorum omnium Regina sine labe originali concepta Regina in coelo assumpta Regina sacratissimi rosarii Regina pacis
Salve Regina
[una delle più famose preghiere a Maria, da molti attribuita a San Bernardo]
Salve, regina, Mater Misericordiae Ad Te clamamus, exules filli Evae Eia ergo, advocata nostra O clemens, o pia, |
Salve, o Regina, Madre di Misericordia vita, dolcezza e speranza nostra salve! A Te ricorriamo, esuli figli di Eva Orsù dunque, avvocata nostra |
Si può ascoltare la bellissima esecuzione cantata della Salve Regina (in forma solenne):
Altre preghiere tradizionali alla Vergine Maria
Memorare
Memorare, Piissima Virgo Maria, a saecula non esse auditum quemquam ad Tua currentem praesidia, Tua implorantem auxilia, Tua petentem suffragia esse derelictum. Ego, tali animatus confidentia, ad Te Virgo virginum Mater curro, ad Te venio, coram Te gemens peccator adsisto. Noli, Mater Verbi, verba mea despicere, sed audi propitia et exaudi. Amen. |
Ricordati, piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno, ricorso al tuo conforto, invocante il tuo aiuto, e che cercasse le tue preghiere, sia mai stato abbandonato. Io animato da tale fiducia, ricorro a Te, Vergine madre dei vergini, a Te vengo, presso Te gemente peccatore mi presento. Non disprezzare, o Madre della Parola, le mie parole, ma ascolta propizia ed esaudisci. Amen |
Omni die
Omni die dic Mariae |
Ogni giorno anima mia
Le sue feste, le sue gesta |
Per venerare Maria non basta parlarLe: bisogna ascoltare che cosa Lei ha da dirci. Lo possiamo anzitutto meditando la sua vita (Eius gesta) aiutati dalle feste e dai misteri del Rosario |
Pulchra tota sine nota
Fac me mundum et iucundum |
Tutta bella, senza alcuna
fa che puro e perciò lieto
|
La prima caratteristica di Maria, concepita Immacolata, è la sua bellezza: è bella quanto lo può essere Donna (pulchra tota), e lo è a motivo del suo non aver mai peccato. Il peccato abbruttisce, Maria è perfettamente bella. Così anche noi chiediamo di poter essere puliti dalle macchie abbruttenti del peccato, e perciò lieti (di una iucunditas quasi scherzosa, leggera [ludit in orbe terrarum], di contro la pesantezza greve del male [Satana immobile nell'Inferno dantesco]) |
Ut sim castus et modestus
Pius, rectus, circumspectus |
Che sia casto e pur modesto,
pio, corretto, ben attento |
Casto e modesto: l'uno perché l'altro, preoccupato di piacere a Dio, con cuore indiviso, non inseguendo consenso e potere; e perciò anche dolce, capace di valorizzare tutto il positivo ovunque si trovi, con un pregiudizio semmai positivo sul reale (come negli Apocrifi: «che denti bianchi», quella carcassa di cane), e sobrio (sapendo che il positivo che è dato è già bastante, non ne occorre di più); pio, cioè religioso, cioè riferente tutto ad Uno, e perciò leale (rectus) |
Eruditus et munitus
Timoratus et ornatus |
Sia ricolma la mia mente
Sia il mio cuore tutto preso |
Nella strofa precedente si chiedevano dei frutti morali, qui se ne chiede la radice
prima, il radicamento della mente (eruditus) e del cuore (timoratus
et ornatus) nel Verbo di Dio. Meditando la Sua Parola (anche tramite
la parola autorevole del Carisma) e non stancandosi in ogni giorno, ora, istante e
circostanza della vita reale di esercitarsi nella Sua sequela. |
Virgo sancta cerne quanta
tentamenta et sustenta nos, |
Vergin Santa, guarda quanta
porgi dunque il tuo sostegno, |
Dopo aver chiesto di aderire a Dio, fissando lo sguardo su di Lui e la Sua proposta, consideriamo quanto possa ostacolare questo nostro desiderio: il male, che è fuori e quello che è dentro di noi. In questa strofa l'aiuto è contro il male che insidia la persona dall'interno (la tentazione) |
Esto tutrix et adiutrix
Pacem praesta, ne molesta Amen |
Sii l'aiuto e la difesa pace ottienci, perché i tempi |
In quest'ultima strofa il male da cui si chiede protezione è quello che
minaccia anche esteriormente la comunità credente, il popolo cristiano. È il male
del “mondo” come groviglio di realtà umane strutturate che rifiutano Dio. Quel mondo
per cui Cristo non ha pregato, e che emerge sempre nella storia ora perseguitando in
modo aperto, ora cercando di minare dall'interno la Chiesa (in rapporto a questo, ad
esempio, Paolo VI parlava del |
Si può ascoltare questa preghiera cantata da un coro ecclesiale:
Sub tuum
Sub tuum praesidium confugimus, |
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, |
Versione cantata:
Alma Redemptoris Mater
Alma Redemptoris Mater, |
O santa Madre del Redentore, |
Versione cantata:
Preghiere a Maria di santi (o personalità cristiane)
preghiera di padre de Grandmaison
Sainte Marie, Mère de Dieu, Faites-moi un cœur doux et humble, Un cœur tourmenté de la gloire de Jésus Christ, |
Santa Maria, Madre di Dio Formami un cuore dolce e umile, Un cuore tormentato dalla Gloria di Cristo, |
L. de Grandmaison
preghiera di San Bernardo
O quisquis te intelligis in huius saeculi profluvio |
Tu che capisci come in questo scorrere del tempo |
Si insurgant venti tentationum, |
Se insorgeranno i venti delle tentazioni |
Si iactaris superbiae undis |
Se sarai sbattuto dalle onde della superbia, |
Si iracundia, aut avaritia |
Se l'iracondia, o l'avarizia, |
Si criminum immanitate turbatus, |
Se turbato dalla grandezza dei tuoi peccati |
In periculis, in angustiis, in rebus dubiis |
Nei pericoli, nelle angustie, nelle cose dubbie |
Ipsam sequens non devias, Ipsam rogans non desperas, Ipsam cogitans, non erras Ipsa tenente, non corruis, Ipsa protegente, non metuis, Ipsa duce, non fatigaris, Ipsa propitia, pervenis. |
Seguendo Lei, non sbagli strada Pregando Lei, non sarai disperato Pensando Lei, non cadi in errore Se Lei ti tiene, non cadrai Se Lei ti protegge, non avrai paura Se Lei ti guida, non ti stancherai Se Lei ti è propizia, giungerai alla meta |
S.Bernardo di Chiaravalle
preghiera di San Francesco a Maria
Ave, Signora santa regina santa Madre di Dio, Maria,
che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal Santissimo Padre Celeste,
che ti ha consacrata insieme col Santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito
Santo Paraclito;
tu in cui fù ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ave, suo palazzo,
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa. Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella, ave, sua Madre.
preghiera di sant'Antonio da Padova
Noi T'invochiamo, o nostra Signora, o nostra speranza! Tu che sei la Stella del mare, splendi su di noi, sbattuti dalla tempesta nel mare della vita, tu guidaci al porto, e nell'ora ultima difendici con il conforto della tua presenza, affinché possiamo evadere da questo carcere e giungere lieti alla felicità senza fine. Questa grazia ci doni Colui che tu portasti nel tuo grembo beato e allattasti al tuo sacro seno: a lui onore e gloria nel secoli eterni. Amen.
O Signora nostra, Unica speranza, noi ti supplichiamo d'illuminare le nostre menti con lo splendore della tua grazia, di inondarle con il candore della tua purezza, di scaldarle con il calore clella tua visita, di riconciliarci con il Figlio tuo per giungere allo splendore della sua gloria: per mezzo di lui che, all'annunzio dell'Angelo, volle prendere da te la Sua carne gloriosa e abitare dentro di te per nove mesi.
A Lui sia onore e gloria per i secoli eterni. Amen.
Ave candidum (di S. Brigida)
Questa preghiera considera Maria come Colei che ha nutrito «il Re dei cieli», e Le chiede di nutrire, allo stesso modo, anche noi (non con latte, ma con divinae fluxiones, espressione difficile da tradurre: con “divini influssi”, “divine effusioni”, insomma elargendo su di noi doni divini anzitutto greazie spirituali, ma senza escludere ancge grazie temporali, terrene).
Ave candidum lilium fulgidae semperque tranquillae Trinitatis, De qua nasci Et de cuius lacte pasci Rex coelorum voluit. Divinis fluxionibus animas nostras pasce! |
Ti saluto, o candido Giglio della fulgida e sempre tranquilla Trinità, Rosa fulgidissima della celeste beatitudine, da Cui volle nascere e dal Cui latte volle esser nutrito il Re dei cieli. Nutri anche noi con doni divini! |
La preghiera di S.Bernardo nel Paradiso
Dante fa dire a San Bernardo questa stupenda preghiera, nel Canto XXXIII del (che com'è noto è la terza e ultima cantica della sua Divina Commedia)Paradiso.
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra ' mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz' ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fïate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate.»
Lo Stabat Mater
Jacopone da Todi
Stabat mater dolorosa
juxta Crucem lacrimosa,
dum pendebat Filius.
Cujus animam gementem,
contristatam et dolentem
per transivit gladius.
O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta,
mater Unigeniti!
Quae mœrebat et dolebat,
pia Mater, dum videbat
nati pœnas incliti
Quis est homo qui non fleret,
matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?
Pro peccatis suæ gentis
vidit Iesum in tormentis,
et flagellis subditum.
Vidit suum dulcem Natum
moriendo desolatum,
dum emisit spiritum.
Eia, Mater, fons amoris
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.
Fac, ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum
ut sibi complaceam.
Sancta Mater, istud agas,
crucifixi fige plagas
cordi meo valide.
Tui Nati vulnerati,
tam dignati pro me pati
pœnas mecum divide.
Fac me tecum pie flere
crucifixo condolere,
donec ego vixero.
Juxta Crucem tecum stare,
et me tibi sociare
in planctu desidero.
Virgo virginum præclara,
mihi iam non sis amara,
fac me tecum plangere.
Fac, ut portem Christi mortem,
passionis fac consortem
et plagas recolere.
Fac me plagis vulnerari,
cruce hac inebriari
et cruore Filii.
Inflammatus et accensus,
per te, Virgo, sim defénsus
in die iudicii.
Fac me cruce custodiri
morte Christi praemuniri,
confoveri gratia.
Quando corpus morietur,
fac, ut animae donetur
paradisi gloria.
Molte sono state le versioni musicali dello Stabat Mater: da Pergolesi a Dvorak, da Scarlatti a Poulenc.
preghiere a Maria della Chiesa greco-ortodossa
Maria Madre della vita
«L’amore e la venerazione verso la Vergine Maria sono l’anima della pietà orientale, il suo cuore, ciò che riscalda e anima l’intero corpo» (S. Bulgakov, L’orthodoxie).
L’amore dell'Oriente per Maria lo si legge già negli appellativi con cui la Vergine viene invocata: la tutta Santa (Panagia), la Vergine della compassione (Eleousa), la Vergine che esaudisce subito (Gorgoépékoos), la Vergine liberatrice dai dolori (Ponolytra), la Vergine dai dolci baci (Glukofilousa), la Vergine che allatta (Galaktotrefousa), la Vergine che indica la strada (Odigitria).
Ma c’è una armonia costante e autentica nella preghiera orientale alla Vergine: Maria non vi è mai separata dal mistero di Cristo. Come nelle icone; nelle quali la Madre tutta pura ha sempre vicino il Figlio.
«Come non ammirare il tuo parto divino e umano, o tutta santa. O tutta immacolata, senza il concorso dell’uomo, tu hai messo al mondo un figlio, che non ha padre secondo la carne.
Egli è il Verbo generato dal Padre, senza madre, nei secoli, senza che egli abbia subito cambiamento, mescolanza o divisione, ma che ha conservata integra la proprietà di ciascuna natura.
O Signora e vergine Madre, pregalo di salvare le anime di coloro che, nella vera fede, ti riconoscono come la Madre di Dio.
Il profeta Davide che, per tuo motivo, fu l’antenato dell’Uomo-Dio, si rivolgeva con queste parole, nei suoi inni, a Colui che in te ha compiuto meraviglie: «La regina sta alla tua destra».
Dio ti ha scelto come Madre produttrice della vita. Egli si è incarnato in te, senza padre umano, per restaurare nell’uomo la sua immagine, guastata dal peccato, per ricondurre al Padre la pecorella, smarrita sulle montagne, caricandosela sulle spalle, per riunire l’umanità alle Potenze del cielo, e salvare così il mondo, è Madre del Cristo Signore, ricco di misericordia.» (liturgia bizantina)
Questa preghiera, “Madre della vita”, e la relativa introduzione sono tratte da Preghiere a Maria, Ed. Messaggero Padova 1979, p. 14-5.
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