Il diavolo
una realtà da non sottovalutare
ma contro i Principati e le Potenze,
contro i dominatori di questo mondo tenebroso,
contro gli spiriti del male
che abitano nelle regioni celesti.»
(Ef, 6, 12)
sua esistenza
teologicamente
Da un punto di vista teologico, se si nega la sua esistenza non si capirebbero fatti cruciali della “storia della salvezza”.
Molti episodi di cui parla l'Antico Testamento non sarebbero comprensibili se si riducesse il diavolo a una metafora:
- si pensi anzitutto al peccato originale: è il Serpente (cioè il diavolo), ossia una realtà personale esterna a loro, a indurre Eva ed Adamo a disobbedire a Dio.
- La presenza di una realtà maligna di natura personale è poi molto presente anche nel libro di Giobbe. È Satana che chiede a Dio, sfidandolo, di poter prostrare Giobbe con ogni genere di tribolazione.
Per chi però fosse dubbioso della portata reale di quegli episodi cioè relativi all'Antico Testamentoveterotestamentari esistono episodi e affermazioni di carattere molto esplicito anche nel Nuovo Testamento:
- senza la realtà del diavolo non si capirebbe ad esempio da chi fosse tentato Gesù nel deserto;
- né si capirebbe la Sua crocifissione, che secondo il Vangelo di S.Giovanni è in qualche modo opera del diavolo.
- Del resto in particolare il Vangelo di Giovanni è interamente costruito sulla lotta senza quartiere tra la Luce, cioè Cristo, e le Tenebre, cioè, in ultima analisi, il Maligno, il diavolo.
- San Paolo poi è esplicito, ad esempio nel passo della lettera agli Efesini citato in esergo, a parlare del diavolo come il Nemico da affrontare.
E il tradizionale pensiero teologico cristiano è unanime nel sostenere l'effettiva esistenza dell'angelo ribelle.
Così come l'insegnamento del Magistero della Chiesa ha sempre ribadito l'esistenza del diavolo e la sua azione contro Dio e contro l'uomo. Si veda anche il più promulgato da Giovanni Paolo II nel 1992recente Catechismo della Chiesa cattolica
(...) il Male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il Maligno, l'angelo che si oppone a Dio. Il "diavolo" [dia-bolos", colui che "si getta di traverso"] è colui che "vuole ostacolare" il Disegno di Dio e la sua "opera di salvezza" compiuta in Cristo.
[2852] "Omicida fin dal principio", "menzognero e padre di menzogna" ( Gv 8,44 ), "Satana, che seduce tutta la terra" ( Ap 12,9 ), è a causa sua che il peccato e la morte sono entrati nel mondo, ed è in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà liberata "dalla corruzione del peccato e della morte" [Messale Romano, Preghiera eucaristica IV].
parte IV, cap. 3, §§ 2851-2852
filosoficamente
Dal punto di vista filosofico l'esistenza del diavolo non può essere rigoriosamente dimostrata, nemmeno secondo i filosofi che affermano l'esistenza di Dio. Tuttavia essa nemmeno può essere rigorosamente negata, in quanto l'idea di un essere spirituale finito, la cui volontà sia fissata nel male, non è intrinsecamente contraddittoria. Quindi è l'idea di qualcosa di razionalmente possibile.
A ciò si aggiunge la presenza di indizi, razionalmente constatabili, della sua reale esistenza.
Il tipo di crudeltà di cui l'uomo è stato artefice nella storia è infatti un argomento imponente a favore dell'esistenza del diavolo, come colui che («omicida fin dal principio») lo “tenta”, istigandolo al male.
In questo senso ammettere l'esistenza di un Tentatore, che usa della sua superiore capacità conoscitiva e operativa, per rovinare l'uomo, devastando l'opera di Dio, che egli odia, e trascinando l'uomo nella sua eterna infelicità, aiuta a vedere con più misericordia l'uomo stesso.
Suoi tratti essenziali
la motivazione del suo agire
Il diavolo è un angelo, ribellatosi a Dio. Dato che l'angelo non vive nel tempo, le sue scelte, sia quella buona sia quella cattiva, non sono passibili di mutamento. La sua volontà quindi è irreversibilmente fissata nel male.
E questo gli procura una sofferenza eterna, interminabile: l'inferno.
Tale irreversibile, interminabile sofferenza spinge il diavolo a trascinare, per invidia, in una condizione analoga alla sua quanti più esseri umani possibile.
l'opera del diavolo
Il diavolo non agisce sulla realtà materiale, se non in casi eccezionali, permessi da Dio: come nelle possessioni diaboliche, allorché un essere umano diviene ad esempio dotato di una forza fisica che altrimenti non avrebbe, con una forza violenta e distruttiva.
Ordinariamente invece il diavolo agisce sullo spirito umano, sul pensiero. E lo può solo se l'uomo in qualche modo acconsente: non può forzare la volontà umana, anche se il suo modo di presentare idee e progetti è contrassegnato da astuzia e inganno.
La sua opera ha due tratti costanti:
- far apparire il bene come male: presentando la proposta di Cristo come noiosa, o come troppo gravosa (implicante una dipendenza inaccettabile, o la convivenza fraterna con persone di cui accentua i tratti negativi, facendole apparire come odiose), o come inaccessibilmente difficile (in particolare la sua azione persuasoria cerca di distruggere il concetto cristiano di misericordia, spingendo l'uomo alla disperazione e all'intestardimento nel peccato);
- far apparire il male come bene, il che è un compito non facile, perché tutto ciò che esiste, è da Dio: l'essere gioca, per così dire, dalla parte di Dio, mentre il diavolo ha la forza del nulla. Tuttavia l'uomo, indebolito dal primo inganno del peccato originale, si lascia ingannare, assumendo un atteggiamento di superba presumenzione e ritenendo, col diavolo, la dipendenza da Dio come il massimo male.
l'inganno del diavolo
Il diavolo non è onnipotente, è una creatura, la sua potenza è finita e non infinita, e non è paragonabile perciò a quella di Dio, come pensa in qualche modo il manicheismo, che pone un Dio cattivo alla pari con il Dio buono. Tuttavia è un essere molto più potente dell'uomo, sia quanto a conoscenza sia quanto a operatività. Più potente dell'uomo lo sarebbe se anche l'uomo fosse nel suo stato di natura integra, e non ci fosse stato il peccato originale. Ma lo è ancora di più dato che l'uomo si trova nella debolezza di una natura decaduta. Perciò l'uomo si trova facilmente esposto alle tentazioni e agli inganni del grande “falsario” infernale.
Ne segue perciò che con le sue sole forze l'uomo si può solo illudere di contrastare questa Forza invisibile. Illusorio è pensare di addomesticare il diavolo entro i limiti di una razionalità puramente naturale, di un equilibrio naturale di geometrica armonicità. Men che meno l'uomo può pensare di venire a patti col diavolo, per sfruttarlo ai suoi fini: sarà lui, uomo, ad essere alla fine sopraffatto.
Solo in Cristo c'è possibile vittoria sul diavolo. Solo indirizzandosi con sincerità al suo Tu che non è una idea, ma una Presenza che perdona, l'uomo può attuare sé stesso, capendo di essere amato e perdonato da Colui a cui appartiene e che è il suo Destino buono.
📚 Bibliografia essenziale
- Dante Alighieri, Divina commedia, 1314().
- Gabriele Amorth, Memorie di un esorcista. La mia vita in lotta contro Satana, Casale Monferrato 2013().
- Robert Hug Benson, Lord of the World, New York 1907, tr.it. Il padrone del mondo, Città armoniosa, Reggio Emilia 1979 ().
- Georges Bernanos, Sous le soleil de Satan, Paris 1926, tr.it. Sotto il sole di Satana, Paoline, Cinisello Balsamo ().
- Clive Staples Lewis, The Screwtape Letters, London 1942, tr.it. Le lettere di Berlicche, Mondadori, Milano 1979 ().
- Clive Staples Lewis, The Great Divorce, Glasgow 1946, tr.it. Il grande divorzio, Jaca Book, Milano 1979 ().
- Clive Staples Lewis, Screwtape Proposes a Toast, 1959, tr.it. Il brindisi di Berlicche, Jaca Book, Milano 2015 ().
- Michael O'Brien, Father Elijah. An Apocalipse, 1996, tr.it. Il nemico, Paoline, Cinisello Balsamo 2006 ().
- Giovanni Papini, Il diavolo, Milano 1985().
- Arthur Rimbaud, Une saison en enfer, 1873, tr.it. Una stagione all'inferno, Newton Compton, Roma 1995 ().
- Guido Sommavilla, Uomo, diavolo e Dio nella letteratura contemporanea, Cinisello Balsamo 1993().
🖼 Galleria di immagini
🎬 Filmografìa
Films collegati al tema sono, tra gli altri:
- Robert Bresson, Diable probablement, Le()1977 (L'azione del diavolo viene vista da alcuni soprattutto nella devastazione ambientale, mentre il protagonista capisce che la questione è più ampia e profonda).
- William David Friedkin, The Exorcist, (tr.it. L'esorcista), ()1973 (Il film racconta di un caso di possessione diabolica, e lo fa con tinte decisamente impressionanti. Il suo difetto è di esagerare a tal punto la potenza del male da compromettere una reale fiducia nella benj maggior portenza del Bene.).
- Mel Gibson, The Passion of the Christ()2004 (Forse il film più realistico sulla Passione di Cristo (la stessa lingua è l'aramaico allora parlato). Commovente.).
- Nicholas Hytner, The Crucible, (tr.it. La seduzione del male), ()1996 (Il film racconta di un caso di isteria collettiva, dove tutti sospettano di tutti, e chi non accusa qualcun altro diventa il più sospettabile di essere in combutta col diavolo).
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