Luca Signorelli, dannati (particolare)

Il diavolo

una realtà da non sottovalutare

«La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue,
ma contro i Principati e le Potenze,
contro i dominatori di questo mondo tenebroso,
contro gli spiriti del male
che abitano nelle regioni celesti.»
(Ef, 6, 12)

sua esistenza

teologicamente

Da un punto di vista teologico, se si nega la sua esistenza non si capirebbero fatti cruciali della “storia della salvezza”.

Molti episodi di cui parla l'Antico Testamento non sarebbero comprensibili se si riducesse il diavolo a una metafora:

Per chi però fosse dubbioso della portata reale di quegli episodi cioè relativi all'Antico Testamentoveterotestamentari esistono episodi e affermazioni di carattere molto esplicito anche nel Nuovo Testamento:

E il tradizionale pensiero teologico cristiano è unanime nel sostenere l'effettiva esistenza dell'angelo ribelle.

Così come l'insegnamento del Magistero della Chiesa ha sempre ribadito l'esistenza del diavolo e la sua azione contro Dio e contro l'uomo. Si veda anche il più promulgato da Giovanni Paolo II nel 1992recente Catechismo della Chiesa cattolica

(...) il Male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il Maligno, l'angelo che si oppone a Dio. Il "diavolo" [dia-bolos", colui che "si getta di traverso"] è colui che "vuole ostacolare" il Disegno di Dio e la sua "opera di salvezza" compiuta in Cristo.

 [2852] "Omicida fin dal principio", "menzognero e padre di menzogna" ( Gv 8,44 ), "Satana, che seduce tutta la terra" ( Ap 12,9 ), è a causa sua che il peccato e la morte sono entrati nel mondo, ed è in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà liberata "dalla corruzione del peccato e della morte" [Messale Romano, Preghiera eucaristica IV].

parte IV, cap. 3, §§ 2851-2852

filosoficamente

Dal punto di vista filosofico l'esistenza del diavolo non può essere rigoriosamente dimostrata, nemmeno secondo i filosofi che affermano l'esistenza di Dio. Tuttavia essa nemmeno può essere rigorosamente negata, in quanto l'idea di un essere spirituale finito, la cui volontà sia fissata nel male, non è intrinsecamente contraddittoria. Quindi è l'idea di qualcosa di razionalmente possibile.

A ciò si aggiunge la presenza di indizi, razionalmente constatabili, della sua reale esistenza.

Il tipo di crudeltà di cui l'uomo è stato artefice nella storia è infatti un argomento imponente a favore dell'esistenza del diavolo, come colui che («omicida fin dal principio») lo “tenta”, istigandolo al male.

In questo senso ammettere l'esistenza di un Tentatore, che usa della sua superiore capacità conoscitiva e operativa, per rovinare l'uomo, devastando l'opera di Dio, che egli odia, e trascinando l'uomo nella sua eterna infelicità, aiuta a vedere con più misericordia l'uomo stesso.

Suoi tratti essenziali

la motivazione del suo agire

Il diavolo è un angelo, ribellatosi a Dio. Dato che l'angelo non vive nel tempo, le sue scelte, sia quella buona sia quella cattiva, non sono passibili di mutamento. La sua volontà quindi è irreversibilmente fissata nel male.

E questo gli procura una sofferenza eterna, interminabile: l'inferno.

Tale irreversibile, interminabile sofferenza spinge il diavolo a trascinare, per invidia, in una condizione analoga alla sua quanti più esseri umani possibile.

l'opera del diavolo

Il diavolo non agisce sulla realtà materiale, se non in casi eccezionali, permessi da Dio: come nelle possessioni diaboliche, allorché un essere umano diviene ad esempio dotato di una forza fisica che altrimenti non avrebbe, con una forza violenta e distruttiva.

Ordinariamente invece il diavolo agisce sullo spirito umano, sul pensiero. E lo può solo se l'uomo in qualche modo acconsente: non può forzare la volontà umana, anche se il suo modo di presentare idee e progetti è contrassegnato da astuzia e inganno.

La sua opera ha due tratti costanti:

l'inganno del diavolo

Il diavolo non è onnipotente, è una creatura, la sua potenza è finita e non infinita, e non è paragonabile perciò a quella di Dio, come pensa in qualche modo il manicheismo, che pone un Dio cattivo alla pari con il Dio buono. Tuttavia è un essere molto più potente dell'uomo, sia quanto a conoscenza sia quanto a operatività. Più potente dell'uomo lo sarebbe se anche l'uomo fosse nel suo stato di natura integra, e non ci fosse stato il peccato originale. Ma lo è ancora di più dato che l'uomo si trova nella debolezza di una natura decaduta. Perciò l'uomo si trova facilmente esposto alle tentazioni e agli inganni del grande “falsario” infernale.

Ne segue perciò che con le sue sole forze l'uomo si può solo illudere di contrastare questa Forza invisibile. Illusorio è pensare di addomesticare il diavolo entro i limiti di una razionalità puramente naturale, di un equilibrio naturale di geometrica armonicità. Men che meno l'uomo può pensare di venire a patti col diavolo, per sfruttarlo ai suoi fini: sarà lui, uomo, ad essere alla fine sopraffatto.

Solo in Cristo c'è possibile vittoria sul diavolo. Solo indirizzandosi con sincerità al suo Tu che non è una idea, ma una Presenza che perdona, l'uomo può attuare sé stesso, capendo di essere amato e perdonato da Colui a cui appartiene e che è il suo Destino buono.

📚 Bibliografia essenziale

🎬 Filmografìa

Films collegati al tema sono, tra gli altri: